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Agriturismo Villa Sant'Erasmo  Agriturismo di Charme

 

Via Sant'Erasmo 2, Località Porciano 03013 Fumone (Frosinone)

Cell. +39 393 4290820

 

Email: villasanterasmo@gmail.com

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Da Visitare

TUTTA LA CIOCIARIA NELLA SUA BELLEZZA

 

Villa Sant'Erasmo è situata nei pressi del caratteristico lago di Canterno in ciociaria, a pochi passi dalle città di Fumone, Anagni e Fiuggi. Una posizione ideale per visitare celebri mete turistiche e per respirare un pò di natura.

 

La Ciociaria è famosa per l'acqua Fiuggi, ma non si può dimenticare che è un territorio meraviglioso anche per il vino.

 

Dall'alta Ciociaria, tra le provincie di Roma e Frosinone, la Strada si snoda in un paesaggio verdeggiante, tra colline e monti dai profili morbidi e a tratti rocciosi. I vigneti dominano il paesaggio, tra uliveti, campi di grano e prati da pascolo.

 

Per quanti invece sono in cerca di relax e benessere, la nota cittadina termale di Fiuggi dista solamente pochi minuti dalla struttura.

 

Fiuggi è una città italiana della provincia di Frosinone nel Lazio. La città si trova alle pendici dei Monti Ernici a sud est del Lazio a pochi chilometri di confine con l'Abruzzo. La città vecchia è situata su di una collina, mentre la zona delle Terme è situata più in basso. A Sud ovest si trova la città di Anagni, mentre più a est, a pochi chilometri da Fiuggi, si trova il piccolo lago di Canterno. A nord si trova il Parco Naturale Regionale Monti Simbruini dove si trova la valle pietra, e che divide la regione Lazio dall'Abruzzo. Il capoluogo Frosinone si trova a circa 30 km a sud di Fiuggi, mentre Roma si trova a circa 80 km a nord ovest.

FIUGGI

 

Anagni, l'antica Anagnia capitale degli Ernici, si erge su di una collina tra i monti Ernici e la Valle del Sacco. La leggenda la annovera tra le "città saturnie", le cinque città laziali fondate dal dio Saturno (Anagni, Alatri, Arpino, Atina e Ferentino, quest'ultima detta anche Antino).

 

Sottomessa dai Romani nel 306 a.C., fu governata da un prefetto e divenne in seguito municipio. Il generale e console romano (69 d.C.) Fabio Valente nacque ad Anagni nel 35 a.C.,membro di una importante famiglia equestre della città; fu amico intimo dell'imperatore Nerone 

 

ANAGNI

 

Essa fu edificata sulle rovine dell'antico municipio romano chiamato Cereatae,[2] perché dedicato alla dea Cerere. Il nome Casamari deriva dalla lingua latina e significa "Casa di Mario", patria di Gaio Mario, celebre condottiero, sette volte console e avversario di Silla nella guerra civile dell'88 a.C., ricordato anche nel nome della strada lungo la quale sorge l'abbazia (che collega Frosinone con Sora): via Mària.

Con la decadenza dell'Impero romano e le susseguenti invasioni barbariche Cereatae-Casa Marii subì le stesse sorti del decadimento di Roma, fino a quando i monaci benedettini nell'XI secolo s'insediarono nel luogo e vi fondarono l'abbazia.

 

CASAMARI

È una delle città principali della Ciociaria e la terza della provincia per popolazione dopo Frosinone e Cassino. È l'antica Aletrium, uno dei centri più antichi del Lazio, che fu una delle principali città del popolo italico degli Ernici e una delle cosiddette Città saturnie.

 

Nota soprattutto per l'acropoli preromana cinta da mura megalitiche, ben conservata, della quale risalta per imponenza la Porta Maggiore, seguita dalla Porta Minore o dei Falli[4], possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata romanico-gotica di Santa Maria Maggiore

 

ALATRI

Veroli sarebbe presente già dal XII secolo a.C. L'antica Verŭlae era uno dei paesi alleati di Roma, come testimoniano le tavole dei Fasti verulani: un calendario romano di marmo, risalente al I secolo d.C.

 

Nel 743 diviene sede vescovile, come ancora oggi testimoniano le numerose chiese presenti sul territorio.

 

Nel XVI secolo gli alleati spagnoli dei Colonna occupano la città. Una volta liberata, viene sottoposta ad un governo di cardinali. L'unione stretta con la Chiesa di Roma si fa sentire più volte nel corso del tempo. Tanto che verso il 1800 vengono linciati dalla popolazione dei borghesi che avevano preso parte alla Repubblica Romana dei giacobini.

 

 

VEROLI

Resti di antichi tracciati, muri di contenimento, segnalano che anticamente il territorio di Collepardo venne scelto per la sua morfologia naturale per essere attraversato da una importante via di comunicazione[6], edificata dagli Ernici che valicasse l'Appennino per collegare le loro città[7] sparse tra il Lazio e l'Abruzzo. La scelta cadde probabilmente in questa zona per la presenza dell'importante fiume Cosa, all'epoca molto più abbondante di acque tanto da chiamarsi "Acquosa". Il fiume Cosa (o Acquosa) ha sempre avuto una notevole importanza nella storia del luogo sin dai tempi dei primi insediamenti umani sulle sue sponde in epoca protostorica e volsca testimoniati dal ritrovamento, a partire dagli anni '60 del secolo scorso, di alcuni nuclei di necropoli lungo tutto il tratto del fiume e di resti di abitati del VII - VI secolo a.C.

 

 

COLLEPARDO

Il centro storico è posto su un colle dalla caratteristica forma di cono, visibile anche da notevole distanza, posto tra i rilievi montuosi dei monti Ernici e dei monti Lepini.

Il paese, posto sui 783 m s.l.m. dell'omonimo monte, che nel suo punto più elevato, raggiunge 793 m s.l.m. in posizione isolata tra la valle del Sacco e la conca compresa tra Fiuggi e Alatri.

Il territorio comunale, non molto esteso, che appare dominato dall'alto rilievo su cui sorge il centro abitato, si presenta con tratti montuosi e collinari, digradando ed assumendo un andamento più regolare pianeggiante avvicinandosi alle sponde del lago di Canterno che, in parte, ricadono nel territorio comunale e che, comunque si trovano su quote intorno ai 540 m s.l.m. Gli isolotti, che caratterizzano la parte più meridionale del piccolo lago, ricadono nel territorio di Fumone.

 

 

FUMONE

Il centro storico cittadino si sviluppa su un'isola formata dal fiume Liri il quale, all'altezza del castello Boncompagni - Viscogliosi, si divide in due bracci che formano ciascuno un salto di circa trenta metri: la Cascata Grande (Verticale) formata dal braccio di sinistra e la Cascata del Valcatoio (o, anticamente, del Gualcatojo o anche Cascatelle) formata da quello di destra.

La Cascata Grande è alta circa 27 metri: una delle poche cascate, insieme a quella di Nepi, a trovarsi nel centro storico di una città.

La Cascata del Valcatoio è meno spettacolare della prima anche perché le sue acque sono irregimentate e captate per alimentare un impianto di produzione elettrica. Il suo salto non è perfettamente verticale, ma segue un piano inclinato di circa 160 m lungo un dislivello di circa 27 m con una pendenza del 17 % circa.

 


 

 

ISOLA DEL LIRI

Centro dei monti Ausoni, sorge, con impianto circolare, sui 318 m s.l.m. di una sella della dorsale formata dal monte Cimate e dal monte Solo.

A nord del centro abitato c'è una grandiosa ed intricata grotta carsica, la grotta di Pastena, già nota come di San Cataldo o del Pertuso.

Il territorio comunale presenta notevoli differenze altimetriche. Montuoso ad occidente, dove si elevano le vette del monte Cappello e del monte Calvilli, e a meridione, dove si trova il monte Schierano, assume quindi un andamento collinare nella parte centrale, dove si trova il centro abitato di Pastena, e il già citato colle del monte Solo, infine pianeggiante, in quella orientale e settentrionale, dove si trova la Piana Madonna delle Macchie.

 


 

 

PASTENA

La certosa di Trisulti è un monastero situato nel comune di Collepardo, in provincia di Frosinone, circondato dal bosco demaniale di Selva d'Ecio, alle falde del monte Rotonaria (Monti Ernici). L'edificio di culto è collocato a 825 m s.l.m. a circa sei chilometri a nord-est del centro abitato. La certosa fu riconosciuta monumento nazionale con Decreto ministeriale del 17 luglio 1879.

Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali la gestisce tramite il Polo museale del Lazio, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.

 


 

 

TRISULTI

L'origine del toponimo probabilmente deriva da Sub (Sub-lacense) suffisso che indica sotto i Laghi.[6]

Sono stati identificati resti della residenza dell'imperatore Nerone, attorno alla quale si sviluppò il centro, costituita da un complesso di edifici a diverso livello in posizione elevata sulla riva destra dell'Aniene, presso una serie di laghi artificiali; è stato messo in luce un cospicuo nucleo a due piani con grande nicchia absidata e vasti ambienti comunicanti.

Un ponte-diga di notevoli dimensioni, che collegava le due sponde e serviva da sbarramento per le acque, detto pons marmoreus, è oggi interamente scomparso; restano solo tracce delle fondazioni.

 

 


 

 

SUBIACO